La Zafra Azucarera di Cuba: Dal 1959 a Oggi.
- rulfop
- Jan 16
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Updated: Mar 27
La storia della zafra azucarera cubana è intrecciata con le trasformazioni politiche, sociali ed economiche dell’isola. Dall’ascesa della rivoluzione nel 1959 al panorama odierno, il settore zuccheriero ha riflettuto il destino di Cuba, passando da essere la spina dorsale dell’economia a un settore in crisi.
Il Boom dello Zucchero: Gli Anni ’60 e ’70
Dopo il trionfo della Rivoluzione, il governo di Fidel Castro nazionalizzò le industrie dello zucchero, un settore chiave dell’economia cubana. Negli anni ’60, lo zucchero rappresentava circa il 70% delle esportazioni dell’isola. La “zafra”, la stagione della raccolta della canna da zucchero, non era solo un evento economico, ma un simbolo nazionale di unità e sacrificio.
Un momento cruciale fu la “Zafra de los Diez Millones” nel 1970, un ambizioso tentativo di produrre 10 milioni di tonnellate di zucchero. Questo obiettivo divenne una campagna nazionale che mobilitò l’intera popolazione. Tuttavia, nonostante gli sforzi, la produzione raggiunse solo 8,5 milioni di tonnellate, un risultato significativo ma insufficiente rispetto alle aspettative. L’esperienza mise in luce i limiti dell’economia pianificata e le conseguenze di una sovraesposizione economica al settore zuccheriero.
Durante questo periodo, Cuba beneficiò del supporto dell’Unione Sovietica, che acquistava zucchero a prezzi superiori a quelli del mercato internazionale. Questa relazione commerciale garantì una certa stabilità economica all’isola.
Il Declino: Gli Anni ’90 e la Crisi del Periodo Speciale
Con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, Cuba perse il suo principale partner commerciale e il sostegno economico. Questo evento segnò l’inizio di una crisi profonda, nota come “Periodo Speciale”. Senza i sussidi sovietici, il settore zuccheriero crollò. Molti zuccherifici furono chiusi, e la produzione passò da circa 8 milioni di tonnellate negli anni ’80 a meno di 2 milioni di tonnellate negli anni ’90.
La crisi rivelò la dipendenza dell’isola da un’economia monocolturale. La zafra non era più il motore dell’economia, e il governo cubano iniziò a diversificare l’economia, puntando sul turismo e sullo sviluppo di altri settori, come il biotecnologico.
Tentativi di Recupero e Nuove Sfide
Negli anni 2000, il governo cubano cercò di rilanciare il settore zuccheriero, ristrutturando le industrie rimaste e cercando nuovi mercati. Tuttavia, i risultati furono modesti. L’obsolescenza delle attrezzature, la mancanza di investimenti e il calo della forza lavoro agricola rappresentarono ostacoli insormontabili.
Un altro fattore fu il cambiamento climatico. La frequenza crescente di cicloni e siccità ha avuto un impatto devastante sulla produzione della canna da zucchero, aggravando ulteriormente la crisi.
La Zafra Oggi
Nel 2025, la zafra azucarera cubana si trova in una delle sue peggiori crisi storiche. Attualmente, solo una frazione degli zuccherifici dell’isola è operativa. Secondo i dati recenti, per la campagna 2024-2025, dei 14 zuccherifici previsti, solo sei sono operativi, e la produzione di canna macinata rappresenta appena il 25% di quanto pianificato.
Il declino del settore ha avuto profonde implicazioni sociali ed economiche. Intere comunità, un tempo dipendenti dalla zafra, hanno subito un impoverimento drastico. Il governo continua a cercare soluzioni per modernizzare il settore e attirare investimenti stranieri, ma le sanzioni economiche e le difficoltà interne complicano qualsiasi progresso.
La storia della zafra azucarera di Cuba è un microcosmo della storia del paese: un mix di ambizione, resilienza e difficoltà. Dalla grandezza degli anni ’60 e ’70 al declino del Periodo Speciale e alle sfide contemporanee, la zafra rimane un simbolo del passato e una lezione per il futuro. Sebbene oggi il settore non abbia più il ruolo centrale che aveva un tempo, il suo potenziale come parte della diversificazione economica del paese non può essere ignorato.
Guardando avanti, il futuro della zafra cubana dipenderà da riforme strutturali, investimenti significativi e dalla capacità dell’isola di adattarsi ai cambiamenti globali. Riuscire a far rivivere la tradizione zuccheriera potrebbe non solo rappresentare una rinascita economica, ma anche un rinnovato orgoglio nazionale.
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